Nascere
Ingranaggi
generazionali
Si nasce e solo per il
fatto di manifestarsi su questo pianeta siamo soggetti a Leggi Fisiche e
Spirituali oltre ad una serie infinita di annessi e connessi in base a luogo di
nascita, cultura, genitori, ecc.
La nostra programmazione
inconscia, con funzioni autonome, e le cure che riceviamo ci permettono di portare avanti la nostra esistenza.
In quel primo periodo
viviamo nel bisogno di essere accuditi sfamati e amati. E già da quei primi
istanti abbiamo percezioni ed elaborazioni; in continuo con quelle che
assorbiamo fin dalla presenza nel ventre materno. Le modalità con cui veniamo
cresciuti in sinergia con la nostra intima e innata visione delle cose nel
tempo ci forma, o meglio, si trasmuta nei nostri modi di dire fare e pensare.
Su queste parole è
importante approfondire lo studio delle 5
Ferite.
Ogni evento vissuto da
bambini può lasciare profonde ferite psicologiche e spirituali: conflitti e
situazioni che sebbene appartengano al passato, restano nell’inconscio
plasmandola nostra personalità e continuando ad esercitare la loro influenza
nel quotidiano.
Ognuno di noi ha, di fatto
un bambino interiore che continua a reagire a quel trauma, a quella ferita come
se fosse ogni volta attuale, come se si sentisse nuovamente in pericolo,
rimettendo in atto quello stesso schema che gli impedisce di rispondere in modo
adeguato e adattivo.
Tale schema trae origine
dalla tipologia di attaccamento con la figura di riferimento che si è occupato
dell’accudimento pratico ed emotivo del bambino. Per capire le relazioni che
stabiliamo nell’ età adulta e quindi gli schemi che perpetuiamo, è essenziale
guardare a ritroso le figure importanti della nostra vita. Proprio a partire da
questi costruiamo il nostro Io, la nostra identità e i modelli operativi
interni che ci guideranno nelle relazioni e nell’interpretazione dell’ambiente
circostante.
Un genitore responsivo dei
bisogni del bambino, presente per le richieste di protezione e accudimento,
emotivamente accogliente e di supporto concorrerà a creare un legame sicuro con
il bambino che, da adulto, probabilmente diventerà una persona aperta e sicura
di sé.
Se tale legame è invece evitante, ambivalente
o disorganizzato, genererà una visione distorta di sé, degli altri e del mondo,
con conseguenti conflitti e difficoltà emotive, legati anche al tentativo di
nascondere il dolore atavico tramite le molteplici maschere che cercherà di
indossare, restando tuttavia ingabbiato ancora di più negli schemi
dell’infanzia.
Le 5 ferite sono: Abbandono
Rifiuto Umiliazione Tradimento Ingiustizia
Ogni ferita a sua volta, è
all’origine di un particolare meccanismo comportamentale di protezione,
istintivo e automatico, che ha lo scopo di evitare di rivivere da adulti quella
stessa sofferenza dell’infanzia e che si attiva, durante tutta la nostra vita,
ogni qual volta accade un evento che percepiamo e interpretiamo con un
significato analogo a quello delle prime registrazioni. Questi meccanismi
comportamentali automatici sono quelli che vengono chiamanti Machere.
Nell’età adulta, queste Maschere si rivelano però limitanti per
l’individuo, facendogli percepire una sua irreale vulnerabilità e
intrappolandolo, di conseguenza, in modalità relazionali ripetitive e
vincolanti., che gli impediscono di maturare le sue piene potenzialità di
adulto libero, consapevole e responsabile, in grado di relazionarsi con gli
altri esseri umani in modo profondo e autentico. Ma le maschere non si
manifestano solo a livello psicologico, ma anche e soprattutto a livello fisico,
non sono altro che la somatizzazione fisica della ferita non risolta.
Lo spessore della maschera sarà in proporzione al grado
della ferita. Ogni ferita corrisponde ad una tipologia di persona dotata di un
carattere ben definito in quanto avrà sviluppato numerose credenze che ne
influenzeranno gli atteggiamenti e il comportamento. Ad ogni ferita corrisponde
una specifica maschera visibile:
Alla ferita del Rifiuto
corrisponde la maschera
del Fuggitivo
Alla ferita dell’ Abbandono corrisponde la maschera del Dipendente
Alla ferita dell’ Umiliazione corrisponde la maschera del Masochista
Alla ferita del Tradimento
corrisponde la maschera del Controllore
Alla ferita dell’ Ingiustizia corrisponde la maschera del Rigido
Il lavoro è volto ad
individuare le caratteristiche della propria maschera, dei limiti che questa
comporta, per poter uscire dalle modalità circolari di schemi viziosi che
impediscono relazioni autentiche e che impediscono alle ferite di rimarginarsi.
Spesso ci sentiamo rifiutati, abbandonati, traditi, umiliati e trattati
ingiustamente, ma in realtà ogni volta che ci sentiamo feriti è entrato in
campo in nostro Ego, a cui piace credere che la colpa è di qualcun altro.
Ricordiamo che nella vita
non esistono persone colpevoli, ma solo sofferenti, più accusiamo noi stessi o
gli altri delle nostre sofferenze, più l’esperienza negativa tenderà a
ripetersi.
Accusare serve solo a
creare infelicità, dobbiamo invece imparare ad ascoltare la nostra ferita e il
bambino che l’ha subita, accompagnandolo nel processo di guarigione che parte proprio
dal riprendere in mano cosa vogliamo e sentiamo davvero.
Artemisia